50 Sfumature di Castagno

50 SFUMATURE DI CASTAGNO - ARTENA LEGNAMI

UN PROTAGONISTA, UN VOCABOLARIO

È alto, longevo ed elegante. No, non è dell’ennesimo James Bond o della star hollywoodiana di turno che vogliamo parlarvi, ma del nostro personaggio preferito: il Castagno.

Esattamente come il cinema anche il mondo del legno ha tanto da rivelare su uno dei suoi protagonisti principali. Nulla di trascendentale, si intende, bensì di tecnico-qualitativo: il Castagno, proprio come una figura di spicco nelle pellicole di Tarantino, offre degli spunti interessanti per analizzare ed approfondire le peculiarità che lo caratterizzano, partendo necessariamente dal suo elemento fondante, il legno, sino a comporre una sorta di carta d’identità ben definita, uno schedario completo di ogni tratto, proprietà, funzione e vantaggio.

Sono 50 le sfumature del Castagno, elementi fondamentali di una storia tutta da raccontare.

Motore, Ciak, Azione!

La differenza tra Legno e Legname

Legno:è il tessuto vegetale che indica generalmente le radici, il fusto e i rami degli alberi. Legno del Castagno: di colore marrone chiaro – venatura evidente.

Legname: con il termine legname si indica generalmente l’insieme di pezzi di legno tagliati e destinati a diversi impieghi (es. falegnameria, costruzione).

Anatomia del Legno: virtù, micro e macro strutture

Il legno può essere definito e caratterizzato attraverso tre sezioni anatomiche: sezione trasversale, sezione radiale e sezione tangenziale.

Sezione trasversale: o perpendicolare all’asse della pianta (attraverso la quale si può stimare l’età dell’albero).

Sezione radiale: colei che passa per l’asse della pianta (rappresenta la parte più resistente del tronco).

Sezione tangenziale: perpendicolare alla sezione radiale (la sezione tangenziale appare frequentemente nel legno segato, ove è possibile osservarne le venature).

Porosità anulare: carattere anatomico del legno di alcune latifoglie in cui gli elementi vasali (o pori), visti in sezione trasversale, appaiono comparativamente di ampio lume cellulare all’inizio della formazione di ciascun anello di accrescimento per poi diminuire di dimensioni più o meno bruscamente dando luogo a una cerchia porosa ben distinta, nota come zona di “legno primaticcio”, e una zona più esterna di pori a lume ridotto, nota come “legno tardivo”.

Alburno: porzione periferica fisiologicamente attiva (contiene anche cellule vive e conduce la linfa) del legno di un albero in piedi che spesso si distingue dalla porzione centrale di durame per il colore generalmente più chiaro e la maggiore suscettibilità agli attacchi da parte degli agenti del biodegradamento dovuta alle abbondanti sostanze di riserva di natura zuccherina. L’alburno è in genere eliminato durante la lavorazione.

Midollo: piccola porzione, generalmente di forma cilindrica, spesso presente al centro della sezione trasversale di un fusto, formatasi durante i primi stadi dell’accrescimento dell’albero, corrispondente alla posizione in cui si è venuto via via a trovare l’apice vegetativo.

Durame: porzione centrale fisiologicamente inattiva del legno di un albero in piedi che si estende tra il midollo e l’alburno da cui si distingue per il colore generalmente più scuro (nelle specie a durame differenziato) e la maggior durabilità naturale dovuta alla frequente presenza di composti fenolici, gomme, resine e altre sostanze con proprietà antisettiche.  

Tannino: estrattivo del legno o della corteccia che presenta radicali fenolici. Molto abbondante in alcuni legnami tropicali, in passato veniva utilizzato per la concia delle pelli.

Tessitura: carattere morfologico del legno, determinato dalla sua struttura anatomica e dalla larghezza e uniformità degli anelli di accrescimento. In genere viene definita con gli aggettivi “grossolana”, “semi-fine” o “fine”.

Pollone: ramo a legno (ergo, non fruttifero) che nasce alla base del fusto dell’albero; è un tipo di ramo che va quasi sempre tagliato, onde evitare che la pianta possa indirizzare tutte le sue energie verso questa branca.

Fustaia: (bosco ad alto fusto) bosco in cui sono prevalenti le piante (di latifoglie e/o conifere) nate da seme.

Ceduo: (bosco ceduo) popolamento forestale di latifoglie che si ricostituisce per propagazione vegetativa dopo ogni taglio periodico mediante emissione (ricaccio) di polloni da una ceppaia, ovvero fusti di diametro limitato da cui si ricavano per lo più assortimenti destinati alla produzione di paleria e combustibili legnosi.

Governo: (forma di) modalità di rinnovazione del bosco. Tipicamente si riconoscono il governo “a ceduo” e “a fustaia”.

Classe di resistenza: profilo prestazionale per l’impiego strutturale del legno, basato su specifici valori relativi a proprietà meccaniche e di densità, risultante da un procedimento di classificazione.

Venatura: figurazione visibile sulla superficie di un semilavorato, formata dalle tracce degli accrescimenti periodici del legno.

Densità: (o massa volumica)rapporto tra la massa del legno o di un semilavorato e il suo volume misurati generalmente nelle stesse condizioni di umidità. La massa volumica si esprime in kg/m3.

Durabilità naturale: in termini generali indica la capacità di un legno o prodotto derivato non trattato di resistere alla degradazione indotta da sollecitazioni ambientali (di natura fisico-chimica) e biologiche (causate da batteri, funghi, insetti e organismi marini). Più propriamente indica la resistenza intrinseca del legno agli attacchi degli organismi lignivori sia per la porzione di alburno e di durame sia in relazione alle condizioni di impiego.

L’Igroscopia e i processi di Stagionatura ed Essicazione

Igroscopia: o igroscopicità, è la capacità di una sostanza, o di materiali, di assorbire le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante. Il legno è un materiale igroscopico ovverosia un regolatore naturale di umidità.

Stagionatura: è un processo di lavorazione del legno, il quale contiene al suo interno una quantità d’acqua piuttosto rilevante (peso umido può arrivare anche a ¾ del peso del legno). Una volta tagliato e trasformato in tavole, esso “perde” gradualmente la suddetta umidità, sino ad equilibrarsi con l’ambiente circostante. Prima che ciò avvenga in maniera definitiva è praticamente impossibile utilizzare il legno come materiale da lavoro.

Essicazione: è inclusa nel processo di stagionatura. Conseguenza diretta di due fenomeni: 1) circolazione ed equilibrio della quantità d’acqua, 2) evaporazione dell’acqua influenzata da fattori ambientali. Subito dopo il primo taglio, le tavole vengono accatastate in un luogo all’aperto lontano da intemperie: è un’operazione che necessita di tempo e dettagli non di poco conto (es. deposito, terreno, disposizione cataste).

I Fattori di Criticità e le Malattie del Castagno

Cipollatura: discontinuità tra anelli di accrescimento contigui che si estende tangenzialmente lungo l’asse del fusto e interessa alcune provenienze. Può essere limitata all’origine con una buona selvicoltura; alcuni assortimenti risultano meno penalizzati come ad esempio quelli per ingegneria naturalistica.

Macchie superficiali: variazioni cromatiche di colore scuro che si originano nei punti di contatto tra legno e metalli, in presenza di umidità, a causa di reazioni chimiche con i tannini. Tramite una buona progettazione delle suddette zone di contatto, le macchie si possono eliminare con soluzioni a base di acido ossalico.

Cancro corticale: è una malattia necrotica che colpisce gli organi legnosi del Castagno, causata dal fungo Cryphonectria parasitica. I sintomi: nelle fasi iniziali la corteccia assume una colorazione rossastra e un aspetto depresso; in un secondo momento l’albero tenta di reagire attraverso la cicatrizzazione dei tessuti distrutti, che dà origine alle cosiddette necrosi corticali (definite per l’appunto cancri). I castagneti europei, a differenza di quelli statunitensi, hanno subìto un impatto negativo minore.

Mal d’inchiostro: è una malattia che colpisce gli alberi. È causata dai funghi Phytophthora cinnamomi e Phytophthora cambivora: mentre quest’ultimo “conserva” l’attacco esclusivo al Castagno, la specie cinnamomi risulta essere insidiosa per oltre 900 tipi di piante appartenenti a più di 200 generi. La malattia appare frequente in luoghi caratterizzati da un elevato grado di umidità, provocando di conseguenza un ingiallimento delle foglie e la diminuzione della fioritura; il trattamento consigliato consiste nel taglio netto dell’albero interessato e nell’eliminazione meccanica o chimica del ceppo.

50 sfumature di castagno - un protagonista, un vocabolario

Il Legno come espressione dello Sviluppo Sostenibile

Ettaro: unità di misura pari a 10000 metri quadrati usata nel settore agro-forestale per indicare la superficie di terreno destinata alle diverse forme di coltura.

Silvicoltura: detta anche silvicultura o selvicoltura, rientra nel macrocosmo delle scienze forestali e si occupa direttamente di quelle attività che consentono l’impianto, la coltivazione e l’utilizzazione dei boschi, assicurando nel tempo una loro sicura rinnovabilità in termini puramente sostenibili.

Bioedilizia: detta anche architettura sostenibile/bioecologica o green building, è una metodologia di progettazione, costruzione e ristrutturazione di edifici devota ad un basso impatto ambientale e procedimenti ecologici, integrati sia con tecnologie innovative, sia con l’utilizzo di materiali naturali.

Le proprietà del Massello, del Massiccio e del Lamellare

Massello: il legno Massello si ricava da una parte del tronco, il durame, porzione centrale di colore scuro che si estende tra il midollo e l’alburno. La suddetta tipologia di legno garantisce una maggiore qualità del prodotto, essendo annoverata tra le migliori selezioni soprattutto nel settore della bioedilizia e dell’arredamento indoor e outdoor.

Massiccio: il legno Massiccio è caratterizzato dalla compresenza del durame e dell’alburno, evidenziata peraltro dalla disomogeneità cromatica presente sul prodotto finale. In termini prettamente qualitativi il Massiccio risulta leggermente inferiore al Massello, assicurando tuttavia una produzione di buon livello.

Lamellare: legno naturale realizzato su scala industriale. Si posiziona sul gradino più basso del podio valoriale. Presenta due difetti: instabilità dimensionale (eventuale insinuazione dell’umidità tra legno e strato carbonizzato con conseguente screpolatura in superficie) e deperibilità biologica (soggetto a funghi e muffa).

Assortimento: termine generico utilizzato per indicare un pezzo di legno massiccio (ad esempio, un tronco o toppo) o un semilavorato caratterizzati da specifici requisiti dimensionali e qualitativi stabiliti in relazione ad un determinato impiego. A questo proposito si parla anche di “toppo da sega”, “toppo da sfogliatura”, ecc.

Il Legno nell’Edilizia: una vasta gamma di scelta

Orditura primaria: formata da travi collocate sulla linea di colmo e di gronda (scaricamento forza a terra).

Orditura secondaria: composta da travetti (o travicelli, nonostante l’uso ormai desueto) dove poggiano tutti i vari strati della copertura.

Trave di castagno: costituisce l’orditura primaria delle coperture e dei solai. Va da sezioni standard 15×15 cm fino a 42×42 cm con lunghezze che possono raggiungere i 12 mt. Disponibile a Uso Fiume e a Spigolo Vivo: possono essere effettuate lavorazioni specifiche sulle estremità di travi e morali per accrescerne il valore estetico.

Trave a Uso Fiume: è estratta dalla corteccia e presenta le medesime qualità di quella classica. La sua caratteristica principale è lo “spigolo smussato” che conferisce un ulteriore valore estetico al prodotto finale.

Trave a Spigolo Vivo: è una trave tradizionale, dall’aspetto squadrato e spigolato. La sua caratteristica emblematica è il cosiddetto “spigolo vivo”, privo di smussature.

Morale di castagno: viene impiegato nell’orditura secondaria del tetto ed è indispensabile nel sostegno del tavolato o delle pianelle in cotto. Viene prodotta con sezioni standard che vanno dall’8×8 al 12×12 e con lunghezze da 100 a 800 cm.

Tavola: il tavolame stagionato è generalmente impiegato nella costruzione di sottotetti, pavimenti e rivestimenti. Lo spessore delle tavole di castagno varia da 2 a 4 cm, con lunghezze che possono arrivare fino a 200 cm.

Perlina: tavola di legno piallato con incastri sui lati denominati “maschio” e “femmina” (con possibilità di customizzazione), utilizzata per il rivestimento di pareti e soffitti.

Tranciato di legno: consiste in fogli estremamente sottili, risultato della tranciatura delle assi di Massello; è detto anche impiallacciatura, piallaccio o rimesso. Esistono svariate classificazioni di tranciatura: sul largo, all’italiana, alla francese, alla svedese.

Piallaccio: sottile semilavorato di legno, di spessore inferiore a 7 mm. Il termine trova scarso impiego nel linguaggio tecnico in ambito nazionale ove si preferisce precisare la modalità di lavorazione con cui il foglio è stato ricavato e si parla pertanto più comunemente di “tranciato” o “sfogliato”.

Capriata: elemento architettonico formato da una travatura reticolare piana posta in verticale, usata come componente base di un tetto a falde inclinate. Grazie alla struttura triangolare, la capriata annulla le spinte orizzontali permettendo di ottenere stabilità e sicurezza. Artena Legnami è in grado di realizzare capriate di ogni genere grazie ad operai altamente specializzati; tale operazione è possibile anche grazie al certificato rilasciatoci dal Servizio Tecnico Centrale e dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la lavorazione e trasformazione di elementi strutturali in legno massiccio e in legno lamellare.

Palo in castagno: dal classico impiego per recinzioni a complesse opere di ingegneria naturalistica, la paleria in castagno si presta ad una molteplicità di utilizzi. Le intrinseche qualità del castagno garantiscono un prodotto resistente e durevole, particolarmente indicato per vigneti e impianti antigrandine. 

Parquet: elemento destinato alla realizzazione di un pavimento di legno; deve avere lo spessore dello strato superiore non inferiore a 2,5 mm prima della posa.

Pellet: combustibile ottenuto da biomassa polverizzata e compressa, con o senza l’impiego di leganti, avente forma cilindrica e lunghezza inclusa tra 5 e 30 mm. Il materiale grezzo impiegato per la produzione di pellet può essere costituito da biomassa legnosa, erbacea, derivante da frutti o dall’unione e miscela di differenti tipi di residui vegetali.

L’Importanza delle Certificazioni

Marcatura CE: “Certificato di conformità del controllo della produzione in fabbrica”, denomina un insieme di pratiche obbligatorie per tutti i prodotti per i quali esiste una direttiva comunitaria, che include anche l’applicazione di un simbolo con le lettere “CE” sul prodotto oggetto di marcatura (da cui il nome).

Certificazione PEFC: acronimo di Programme for Endorsement of Forest Certification schemes,ovvero il Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale. Il PEFC è un’organizzazione mondiale non governativa nata nel 1999la quale, attraverso il sostegno di proprietari forestali, amministrazioni pubbliche, organizzazioni ambientaliste per la commercializzazione del legno, associazioni di categoria e si occupa di gestione sostenibile di foreste, salvaguardando e proteggendo il patrimonio ambientale per le generazioni future. La certificazione di Catena di Custodia PEFC fornisce una garanzia, verificata in maniera indipendente, che il materiale provenga da foreste gestite in modo sostenibile.

La Top Quality del nostro Castagno

Premium Italian Chestnut® : brand del cliente fedele al Castagno, pianta ben nota in quanto ampiamente diffusa in Italia – presente in un terzo del territorio nazionale – sia come albero isolato, sia come specie caratterizzante alcune tipologie di boschi posti in una zona fitoclimatica che ne prende il nome (Castanetum). Ma perché proprio il Castagno? Perché oltre ad avere proprietà e caratteristiche uniche nel suo genere – la lunga durata, la leggerezza, la resistenza, la sostenibilità e la versatilità nel mondo dell’edilizia – rappresenta il nostro orgoglio, in termini di selezione e prestigio: un vero e proprio patrimonio della filiera-legno italiana, garanzia di assoluta qualità per i nostri clienti.

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